Si sa, la domenica è fatta per dormire, girare e rigirare nel letto godendo, se si ha la possibilità, di un piccolo grande lusso: impostare la sveglia, acerrima nemica di ogni mattina, un po’più tardi del solito o, nelle migliori occasioni, non impostarla affatto.

Domenica 29 aprile no, quel suono che solitamente ci costringe a salutare Morfeo e tutti i nostri sogni in modo brusco e traumatico, ci è sembrato più dolce, perché una giornata diversa ci si prospettava all’orizzonte. Una domenica di musica, natura e mare era tutta da vivere. Quindi forza, giù dal letto, prepara i panini e via: l’Asinara Trekkin’Jazz aspetta noi. 

Il giorno dell’evento di cui tanto vi avevamo parlato era finalmente arrivato. La fase organizzativa, fatta di un lavoro lungo e minuzioso per cercare di creare una giornata perfetta e anche di qualche dispiacere per aver dovuto ridurre il numero di partecipanti, si era conclusa, e adesso niente più si poteva fare. Solo vivere la giornata.

A Porto Torres il traghetto Sara D era pronto ad ospitare i partecipanti; e dopo il controllo biglietti e la consegna a tutti di alcuni gadget, puntuale alle 8:30, è partito alla volta dell’Isola dell’Asinara. Il cielo era nuvoloso e anche l’atmosfera a bordo doveva ancora scaldarsi, ma la sveglia, soprattutto per quelli che avevano percorso più km, aveva suonato davvero molto presto e quel tratto di mare che separa il molo di Cala Reale a Porto Torres, circa un’ora di navigazione, ha consentito a tutti di ricaricare le energie.

L’arrivo a Cala Reale ha regalato subito le prime emozioni, soprattutto a chi non era mai stato all’Asinara. Il mare, e che mare, quanti colori lo compongono? Difficile dirlo, anche perché il sole avendo fatto la sua comparsa dava consistenza ad ogni sfumatura. Ci basterebbe anche rimanere qui. Ma giusto il tempo di iniziare a guardare tutta la bellezza che c’è intorno, conoscere le guide del Parco, punti di riferimento di ogni partecipante per tutta la giornata, e via, il trekking può iniziare. 

Giuliana, Paola e le altre guide, scrigni inesauribili di informazioni, ci hanno condotto alla scoperta dell’Asinara, della sua storia più antica sino alle fasi che l’hanno resa Parco Nazionale, e poi della flora e fauna che la popolano in modo unico. Quante cose abbiamo scoperto e ammirato insieme a loro.   

Ma questo non era un trekking come tutti gli altri ma un viaggio musicale, e quando le prime note hanno risuonato in quel tratto di isola, l’emozione si è fatta condivisa. Con il mare a fare da sfondo e gli asinelli grigi e bianchi ad osservare curiosi quanto stava accadendo, la Funky Jazz Orkestra di Berchidda ha fatto il suo ingresso. Niente artifizi per loro, solo tanta maestria, passione, energia e quel pizzico di goliardia che non guasta. Quei “ragazzi” amano quello che fanno e si divertono davvero nel farlo. Lo si percepisce e allora ecco che tra i partecipanti c’è chi inizia a battere il tempo con le mani, chi con i piedi, qualche corpo timidamente inizia a ondeggiare a suon di musica e c’è anche chi balla proprio. 

Durante la prima parte del percorso si è costeggiato il mare, nella seconda invece ci siamo addentrati maggiormente nell’isola, sempre con la Funky al seguito ad allietare le varie soste. Poi il pranzo, momento di totale relax per tutti e via di nuovo alla scoperta di altri importanti luoghi dell’isola come il Centro Recupero Animali marini.

Quando si sta bene il tempo tiranno lo è per davvero e alle 17:30 la Sara D era già al molo per ricondurci al punto di partenza. Fine de viaggio? Assolutamente no, perché a bordo la Funky Jazz Orkestra ha suonato ancora e ancora. 

Che dite, ne è valsa la pena alzarsi presto? Noi crediamo di sì.